La Paglia
A far coltivare grano da paglia per cappelli fu Domenico di Sebastiano Michelacci il quale, dopo vari esperimenti, nel 1718 giunse alla conclusione di seminare il grano marzuolo fittamente e di raccoglierlo prima che giungesse a maturazione.

Le piantine per cercare la luce si allungavano fornendo  una paglia più lunga e morbida da intrecciare e di colore chiaro ed uniforme.  Raggiunta l’altezza desiderata prima che seccandosi si indurisse, gli steli venivano sbarbati perché la linfa non sgorgasse ma evaporasse dalle fibre sbiancandole grazie all’esposizione alternata al sole e alla guazza per tre giorni e tre notti.

Raccolta e quindi sfilata estraendo dal culmo la parte più alta all’altezza dell’ultimo internodo, privata della spiga utilizzata per l’alimentazione animale, veniva selezionata in base al calibro degli steli e raccolta a mannelli da distribuire alle lavoranti per l’intreccio manuale e, in area fiesolana, a telaio.